Entra nel vivo il confronto tra Regioni e governo in vista del dpcm di dicembre. Passa la linea dura, Italia blindata a Natale e Capodanno.
Continua il pressing delle Regioni sul governo con i Presidenti che sperano di ottenere qualche concessione in vista del dpcm di Natale che vedrà la luce nelle prossime ore. Il confronto tra le parti è particolarmente acceso. Il governo ha optato per un impianto che gira intorno ad un perno: quello della massima prudenza. I Presidenti delle Regioni, che pure non vogliono che vengano ripetuti gli errori commessi in estate, sperano che qualche libertà venga riconosciuta. E i temi principali sono due. Il divieto di spostamento tra le zone gialle e la riapertura degli impianti sciistici.
Apertura degli impianti o chiusura dei confini nazionali: le richieste dei Presidenti delle Regioni
Per quanto riguarda lo sci, i Presidenti delle Regioni sperano che si possa arrivare alla riapertura degli impianti sciistici nelle zone gialle così d poter consentire a chi ha la seconda casa o chi ha prenotato un albergo di poter sciare negli impianti. Nel caso in cui, come probabile, il governo dovesse respingere la richiesta, si affronterebbe un secondo tema: la chiusura dei confini nazionali. Questo per evitare che gli amanti della neve possano andare a sciare in Paesi vicini che non hanno accolto l’appello alla chiusura degli impianti.
“Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria”, ha confermato il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Dpcm Natale, il governo punta a blindare il Paese
Ma per questo mese di dicembre e almeno fino all’inizio del mese di gennaio, l’orientamento del governo è decisamente differente. Lo scopo è quello di blindare il Paese per ridurre al minimo il rischio della ripresa dei contagi.
In questa ottica bisogna leggere l’ipotesi di chiudere gli alberghi di montagna per tutto il periodo delle vacanze di Natale e la quarantena obbligatoria per chi deciderà di andare all’estero. Una decisione più soft rispetto alla proposta di chiudere i confini nazionali ma che comunque dovrebbe scoraggiare gli spostamenti internazionali.
Chiude il quadro la lotta al pendolarismo, con il governo intenzionato a vietare lo spostamento tra le Regioni probabilmente a partire dal 20 dicembre, quindi a ridosso del Natale. Quindi si potrà raggiungere la seconda casa solo se si trova nella stessa Regione di residenza e se la Regione stessa è zona Gialla.
La linea dura del governo
Dovrebbe inoltre essere confermata la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18.00, con gli stessi ristoranti che non potranno aprire a Natale e a santo Stefano.
Si va poi verso la conferma del coprifuoco, che dovrebbe scattare alle ore 22 e terminare alle ore 6.00 del mattino seguente.